QUI DA NOI IL TEMPO NON C’E’
HERE WITH US THERE IS NO TIME
INSTALLAZIONE
Padova
Giardino degli Eremitani
16 luglio – 16 ottobre
Comune di Padova – Assessorato alla Cultura – Museo degli Eremitani – Associazione Fantalica
“Il tempo non esiste”
Virginia Woolf
L’aldilà forse è un uliveto, dove il vento arriva puntuale nel pomeriggio.
Un villaggio sospeso sulle cime di alberi senza rami e senza foglie.
Non sono tombe né nidi ma rifugi instabili di persone che sono passate e che desiderano ancora confidarsi con i vivi, lanciare in mare un messaggio in bottiglia, tentare di afferrare qualcosa che non si fa prendere.
In quell’Eden così sobrio e calmo, qualcuno è convinto di sentire parlare i morti.
Ascoltiamo voci sospirate, dolorose, gentili, dignitose, rassegnate o sconfitte che assomigliano a gesti quotidiani.
Brevi pensieri, monologhi di individui che vogliono incontrare ancora. Confidenze intime come quelle che si affiderebbero a un diario, o a una stanza d’analisi, che incastrano bisogni, chiedono riparazione, ci confortano e ci rassicurano, pur sapendo di non avere risposte, quasi una trama sonora per lenire le separazioni.
Un esercizio del bussare, del cercare.
Gli spettatori possono sedersi e ascoltare sotto ogni albero, memorie e intimità che ogni voce ci confessa su quello che ha compreso o finalmente capito, con la modestia e il distacco sofferto di chi ora è dall’altra parte e ritorna sugli eventi accaduti.
Il pubblico può seguire i passaggi tra una vita e l’altra creando un proprio percorso in una dimensione immateriale e in un illusorio e impensabile viaggio nell’aldilà.
“Con il tempo le cose scompaiono. Si chiama dimenticare.”
Vengo qui ogni giorno
E passeggio lungo il muro sgretolato
Nella nebbia mattutina
Guardo gli alberi sparpagliati sul prato
Vado a sedermi sulla panca di legno, sotto la betulla storta
Sul ramo secco
Si posa un corvo
È il crepuscolo d’estate
Penso ai morti
La verità è che sono convinto di sentir parlare i morti
Penso che l’essere umano
Sia in grado di giudicare la propria vita
Solo dopo che si è messo la morte alle spalle
I pensieri non si possono raccogliere
Ma attaccarli tutti insieme
Questo si può fare
E allora chiedo a ciascuna di quelle voci
Che cosa direbbe se avesse la possibilità
di essere ascoltata ancora una volta?
Un unico lungo suono
Un unico lungo suono
Alla fine del giorno
Alla fine della vita
Un progetto di Antonio Panzuto e Alessandro Tognon
Impianto scenico
Collaborazione ai suoni
Luci
Fonico
Collaborazione scenica
Organizzazione
Regia
Antonio Panzuto
Stefano Merighi
Paolo Pollo Rodighiero
Franz Fabiano
Sofia Rampon
Alessandra Lazzaro
Alessandro Tognon